Perché alcune persone scelgono di tacere la propria verità oppure usano le parole per far credere a chi li circonda qualcosa che non è vero?
Il principale ostacolo all’onestà è la Paura.
Credo nel principio per cui contravvenire al valore dell’onestà verso gli altri, implichi danneggiare se stessi: perciò l’onestà richiede – al contempo – onestà verso sé e verso gli altri.
Ascoltare la nostra verità può voler dire scoprire che una parte di noi vuole cambiare qualcosa che un’altra parte di noi preferisce lasciare così com’è.
Fare verità in noi potrebbe portarci a scoprire che ciò di cui siamo intimoriti potrebbe avverarsi se lo diciamo.
Ciò che non è rivelato ed è taciuto, ci condiziona. E, ironia della sorte, questo atteggiamento stimolerà le cose per cui siamo spaventati.
Tacere l’onestà può condurre a cose peggiori di quelle che supponiamo possano accadere se parliamo onestamente. Possiamo arrecare un danno alla relazione, che la minaccia gravemente e a volte in modo irreparabile. Quando un individuo ha evidenza che non può credere che qualcuno che ha intorno parli in onestà, il suo senso di appartenenza e di comunità soffre. Quando la fiducia crolla, viene a mancare il presupposto fondamentale di ogni alleanza: che sia politica o contrattuale. La fiducia è il pilastro di qualunque comunità umana; anche nella relazione di coppia, in famiglia e nell’amicizia, la fiducia è il cemento della relazione.
L’onestà è molto più che “non mentire”: è una disposizione a vivere nella luce; è una sincera devozione al senso della verità. L’onestà comincia in noi e colora tutto ciò che facciamo. Chi sceglie di esprimersi con onestà usa le parole per dire ciò che vive e cammina le proprie parole.
Se siamo davvero interessati ad avere una relazione pacifica con qualcuno, c’è una domanda da fare a noi stessi e all’altro, e alla quale rispondere regolarmente.
Che cosa davvero mi fa paura che tu sappia? Di che cosa hai paura a parlarmi?
1. Se proviamo paura, iniziamo rivelando onestamente questa paura: “Sono davvero spaventata perché ciò che voglio dirti temo possa interferire sulla qualità della nostra relazione. Potresti dirmi ciò che mi hai sentito dire?” Se la persona riesce a ripetere ciò che ha ascoltato, potremmo sentire che davvero sta comprendendo quanto ci sentiamo vulnerabili e questo può darci un maggiore senso di sicurezza per proseguire a rivelarci onestamente.
2. Distinguiamo giudizi e valutazioni, perché potrebbero avere un forte impatto sull’altro e quindi sulla qualità del suo ascolto. Se dico: “Tu non mi dai ciò che mi serve, perciò mi sto accorgendo che sono attratta da altre persone”, possiamo immaginare che queste parole possono essere prese dall’altro come un’offesa o una critica. L’onestà, così come è proposta dalla Comunicazione Nonviolenta, è qualcosa di diverso dal dire alle persone quanto di sbagliato c’è nel loro comportamento. E’ un’onestà che viene dal cuore, non un’onestà che implica che gli altri stanno sbagliando.
3. E’ molto, molto importante, essere consapevoli dell’energia da dove provengono le nostre parole quando riveliamo noi stessi. Se per esempio ci vergogniamo o siamo nervosi, potremmo dire: “Ehm… vedi… ecco… la questione è che… è da un po’ che sento una distanza tra di noi… cioè in realtà abbiamo passato dei bei momenti insieme ultimamente… però vedi non è più come una volta… e così… ecco… ehm… sarai anche tu d’accordo che siamo un po’ lontani… e quindi… ecco…ehm…”. Ogni volta che per esprimermi uso più di quaranta parole, rischio che l’altro non mi segua più; “più parole” rischiano di diventare forme di giustificazione, protezione e difesa, che spesso interferiscono con l’ascolto e la comprensione del messaggio.
Se imparo a pensare all’onestà come a un DONO che sto offrendo all’altro per migliorare la qualità della nostra connessione, ho più probabilità che l’altro sia disponibile ad ascoltare.
4. Rivelare onestamente ciò che osserviamo, ciò che proviamo e di cui abbiamo bisogno, avendo cura di fare una richiesta piuttosto che una pretesa: “Da un paio di mesi noto un diversa qualità di adesione nella nostra relazione. Per esempio mi accorgo che mi emoziono e provo piacere nel ricevere considerazione o attenzione da altri uomini. Vorresti dirmi ciò che hai capito di ciò che ti ho appena detto?”
A questo punto potreste essere preoccupati di come gli altri potrebbero rispondere alla vostra onestà. Non preoccupiamoci di questo; piuttosto preoccupiamoci se noi abbiamo le abilità per far fronte a come gli altri risponderanno alla nostra onestà.
L’onestà offre due preziosi doni: il primo è di far sapere autenticamente come stiamo; il secondo è dar loro l’opportunità di fare ciò che dà gioia all’essere umano più di ogni altra cosa: contribuire alla Vita.
L’onestà è uno dei valori più importanti che abbiamo bisogno di essere capaci di agire, se vogliamo gioire veramente di una relazione di amore, di amicizia o professionale.